venerdì 15 luglio 2011

Sploshing, ovvero la gioia di ricoprirsi di cibo

Lo sploshing, anche chiamato WAM (Wet and Messy fetish) è quella pratica erotica che consiste nell’eccitarsi ricoprendosi di sostanze cremose, liquide e gelatinose, solitamente cibi e creme o vernici non tossiche.
Il neologismo Splosh (parola onomatopeica che richiama il rumore che può fare una torta in faccia) venne coniato da Bill Shipton che nel 1989 iniziò a pubblicare in Inghilterra l’omonima rivista dedicata agli amanti delle donne in situazioni bagnate e “incasinate”.
La pratica dello sploshing può anche non necessariamente avere degli esiti strettamente “sessuali” visto che i giocatori spesso si appagano del semplice aspetto ludico ed infantile del gioco.
Le sostanze preferite dagli sploshers sono la panna, la  mostarda, la cioccolata, il gelato, il burro di noccioline, le torte oppure le vernici mangiabili, il fango o lo slime.
E’ una pratica senza particolare controindicazioni a parte quella di evitare di usare sostanze troppo calde per non scottarsi e di non usare i cibi dei vostri coinquilini senza il loro esplicito permesso!

martedì 12 luglio 2011

Il Giardino Segreto

Nadine era sposata da dieci anni con un affascinante dottore più giovane di lei. Nonostante la bellezza del marito e la giovinezza dei loro corpi Nadine, in dieci anni di matrimonio, non era mai riuscita a scoprire quali fossero le gioie sublimi del sesso alle quali le coppie si abbandonano.
Il marito, che non aveva mai disperato di trovare un modo per iniziare la moglie al mistero del piacere, si presentò un giorno a casa con una misteriosa confezione raffigurante una bellezza orientale.
“Questa è una crema che applicata giornalmente potrà aiutarci ad accedere al godimento”.
Inizialmente recalcitrante, Nadine lasciò, come una bambina imbronciata, che il marito ogni sera le cospargesse il “giardino segreto” con questa crema miracolosa. E giorno dopo giorno si accorse che qualcosa stava cambiando.
Percepiva delle strane scariche elettriche nascere dalla sua clitoride, che ora reagiva anche allo stimolo più leggero.
Durante la giornata si eccitava al semplice contatto con gli slip. Cominciò ad aspettare con ansia crescente il massaggio della sera fino a che una notte non implorò il marito:“Leccami ti prego leccami fino a farmi morire”.
Lui non aspettava altro da anni. La guardò con gli occhi brillanti e si gettò sul sesso di lei che lo accolse fremendo e contorcendosi. Riemersero solo dopo una serie di insostenibili orgasmi che scossero Nadine nel più profondo del suo sistema nervoso. Il dado era stato tratto.

sabato 9 luglio 2011

The Boss sa come prenderti...

The Boss è un vibratore della scuderia Fun Factory.
Il suo design semirealistico ricorda da vicino l’anatomia di un vero fallo ma ne mantiene solo i tratti più stilizzati unendo sensualità ed eleganza.
The Boss funziona a pile, le pile si inseriscono svitando la parte inferiore dove sono anche collocati i pulsanti per l’accensione ed il controllo delle vibrazioni.
Prima di inserire le pile, al primo uso, lavate The Boss con acqua tiepida e sapone delicato e lasciatelo asciugare con il vano batteria aperto.

Durante l’uso applicare del lubrificante a base acquosa è il modo migliore per goderne al meglio.
The Boss ha 8 intensità e tre diversi programmi di vibrazione tra cui il programma TURBOBOOSTERAttenzione perché se nessun pulsante viene premuto per 15 minuti il vibratore si spegne per conservare le batterie.
Dopo ogni utilizzo The Boss va sempre lavato con acqua e sapone. Se ve ne prenderete cura nel modo giusto lui saprà come ricompensarvi.

venerdì 8 luglio 2011

Juliet Browner: la musa di Man Ray in 50 scatti

Juliet Browner, affascinante modella e ultima musa ispiratrice dell’artista, fu amante,moglie e compagna di Man Ray. Fotografarla fu per lui un esercizio d’arte: Juliet che suona il violino, Juliet in posa da modella, Juliet con eccentrici capi di abbigliamento, una sensuale Juliet, Juliet con il volto in primo piano, oppure sdraiata o accovacciata.
Il volto, in modo particolare è il grande protagonista della raccolta insieme alle mani. In queste foto Man Ray sperimenta diverse tecniche, la solarizzazione, la retinatura, il sovrasviluppo e le grane ottenute in fase di scatto o di stampa; molti degli scatti sono stati ritoccati con pastelli colorati, ritorna spesso l’uso della carta velina o altri tipi di carta semi trasparente utilizzate nello sviluppo del negativo in camera oscura.
Nel 1950 Man Ray volle raccogliere le cinquanta foto in una pubblicazione dedicata alla moglie ma questo avvenne solo dopo la sua morte grazie all'impegno dell’amico Giorgio Marconi.
Il libro, stampato con la collaborazione di Juliet stessa, venne realizzato in due versioni, la seconda più fedele all’idea originale che aveva immaginato Man Ray. Il libro, pubblicato da Carlo Cambi in collaborazione con la Fondazione Marconi, con tiratura di 1.000 copie, è un’edizione anastatica in lingua italiana/inglese in scala 1/1 composta da 50 fotografie vintage print riprodotte in formato originale.

mercoledì 6 luglio 2011

Delight

delightGià dal nome si capisce qual’è la qualità principale di questo delizioso sextoy: il piacere.
Delight è capace di dare un piacere superiore a quanto mi sarei immaginata.
Ha una forma eccentrica ma vi garantisco che quando vi arriverà tra le mani non penserete ad altro che a provarlo subito.
Innanzitutto è fatto il silicone nella parte che serve alla penetrazione, ed in plastica dura nella parte che serve ad impugnarlo.
I bottoni per il controllo della velocità e della modalità di vibrazione sono facilmente a portata di mano, basta impugnarlo nel modo giusto, e la cosa più bella in assoluto è che i bottoni si illuminano, per cui se giocate al buio non dovete preoccuparvi di non trovare più i controlli del vostro sextoy nel momento in cui vorreste proprio aumentare l’intensità di quella vibrazione.
Prima di infilare Delight nella mia curiosa vagina l’ho lubrificato ben bene. Il silicone, se asciutto, non scorre facilmente e il Delight è abbastanza grosso da poter essere un problema farlo entrare senza la dovuta lubrificazione. Ovviamente dovrete utilizzare un lubrificante a base acquosa.
Una volta dentro, Delight si adatta perfettamente alle vostre forme. Mi sono sentita riempita proprio per bene e mentre il mio punto G si cominciava a gonfiare la curva esterna mi stimolava dolcemente anche la clitoride. Un vero servizio completo!
Ero pronta per la vibrazione. Con i controlli + e – sono passata dalle velocità più tranquille a quelle più intense e poi ho cominciato a cambiare modalità di vibrazione.
Non ci crederete ma non ho quasi avuto tempo di provarle tutte. Sono venuta prima. Odio venire così presto quando gioco con un sextoy ma Delight mi ha sopraffatto.
L’ultima piacevolissima sorpresa di questo bellissimo oggetto è che si ricarica nella sua stessa confezione. Basta riporlo nella sua discreta scatola ed attaccarla alla corrente.
Delight è pratico e potente. L’amante ideale.

martedì 5 luglio 2011

I silenziosi corpi di Vanessa Beecroft

A Napoli, presso la Galleria Lia Rumma, fino al 9 Luglio sono in mostra le videoproiezioni VB66 eVB 67, testimonianza delle due installazioni realizzate dall'artista Vanessa Beercroft a Napoli e a Massa Carrara nel corso del 2010.
Per VB66, Vanessa Beercorft ha utilizzato i suggestivi spazi del mercato ittico di Napoli a Palazzo Cosenza, popolandolo con 43 modelle nude ed interamente dipinte di nero, 21 calchi di gesso di donne e numerosi frammenti organici.
Un lavoro focalizzato sul corpo della donna e sulla sua frammentazione trasfigurata dalla ieraticità dell’arte scultorea che rende immortale l’effimero umano.
I corpi in gesso e i corpi di carne, uniti nell’insolita esposizione, hanno rievocato la bellezza classica dei bronzi di Riace e il fascino senza tempo deicorpi di Pompei.
Similmente Vanessa Beecroft a Massa Carrara nell’ambito della XIV Biennale Internazionale di Scultura ha voluto legare il corpo umano all’algida immobilità del marmo indagando ulteriormente il rapporto tra materia inerte e carne vivente.
Visitare la Galleria Lia Rumma per poter vedere la documentazione delle due installazioni è un occasione per navigare immergersi nei rarefatti silenzi delle modelle e dei corpi senza organi assemblati per noi dall'artista.

lunedì 4 luglio 2011

Salute e piacere per il maschio!

plug anale
Il Glide è un massaggiatore per la prostata prodotto da Nexus. Oggetto del piacere maschile, ma anche strumento per il benessere dell’uomo, il vibratore Nexus aiuta il maschio a mantenere sana la prostata e a raggiungere orgasmi più intensi e piacevoli. Il suo utilizzo è semplice ed intuitivo. 
Prima di ogni utlizzo il prodotto va lavato con acqua tiepida e sapone delicato in modo da sterilizzarlo prima dell’inserimento. Il manico rigato e curvo va inserito nell’ano con l’aiuto di una buone dose di lubrificante e con molta pazienza, senza forzare e senza mai provare dolore. La sua forma curva fa si che una volta inserito completamente Glide possa esercitare la pressione proprio sulla prostata. 
A questo punto possono essere attivate le tre diverse modalità di vibrazione per godere di un piacevole massaggio stimolante. La pallina metallica posta alla base del sex toy nel frattempo stimola il perineo esternamente. 
Glide, se usato in modo costante e continuativo migliora la salute dell’uomo e la sua capacità di provare piacere. 
Venite a scoprirlo nella boutique erotica Nudamente

giovedì 30 giugno 2011

Donne che lasciano il segno: Tamara de Lempicka

Ancora pochi giorni per visitare la mostra dedicata a Tamara de Lempicka, conturbante e prolifica artista che nel corso del ’900 stravolse, con la sua ricca produzione pittorica e con il suo eccentrico stile di vita, il panorama artistico e sociale dell’epoca proponendo le forme e la sostanza di una femminilità dirompente ed innovativa.
Bisessuale, libera, viaggiatrice, Tamara (nata a Varsavia nel 1898 e morta in Messico nel 1980), esponente della corrente Art Déco, partecipò di quella fase del ’900 che rese l’arte un fenomeno pop, legato alla moda e al costume.
Le sue opere, che spesso ritraggono donne dalle forme esuberanti e dalla sessualità dirompente, vengono considerate le prime icone di quello che sarà poi il modello dei cartelloni pubblicitari e della grafica della moda.

La forte sensualità dei colori e delle forme ha reso Tamara la madre dell’iconografia erotica del ’900.
La mostra presso il complesso del Vittoriano a Roma espone oltre 120 opere, tra dipinti e disegni, circa 50 fotografie d’epoca, e due film degli anni ’30. L’intento della curatrice Gioia Mori è quello di darci la possibilità di conoscere non solo la Tamara artista ma anche la Tamara donna, mettendo il suo lavoro in rapporto con le opere dei suoi contemporanei in mostra anch’essi al Vittoriano. Un’occasione unica per conoscere da vicino le opere e la vita di una delle donne che nel secolo scorso ha potuto esprimere la propria natura con forza lasciando un segno nella storia dell’arte e del costume. La mostra chiude il 3 Luglio 2011.

mercoledì 29 giugno 2011

Tomboy: la ricerca dell’identità sessuale attraverso gli occhi dei bambini

Il tema dell’identità affrontato nel cinema si rivela sempre fonte di inesauribili intrecci, colpi di scena, riflessioni. Da Tootsie ad Avatar le identità dai confini mobili sono sempre state stimolo per storie appassionanti.
Oggi la giovane regista francese Céline Sciamma ha deciso di raccontare il processo della scelta identitaria attraverso gli occhi di una bambina di dieci anni, Laure che, trasferitasi con i genitori in un nuovo quartiere, decide di presentarsi ai nuovi amici come un maschio,  Mikaël.
Se questo la aiuterà a fare amicizia con i ragazzi del posto e a creare un legame speciale con la coetanea Lisa, non sarà comunque una finzione che potrà sostenere a lungo ed andrà incontro, con il sopraggiungere dell’autunno, allo smascheramento del suo gioco.
Il film, presto in uscita anche in Italia con la distribuzione Teodora Film, al 26° Torino GLBT Film Festival, si è presentato vincendo il premio del pubblico e il premio Ottavio Mai “per la maestria, la sensibilità e la leggerezza, ma anche per la profondità con cui viene trattato il tema dell’identità sessuale nel tempo dell’infanzia”.
Un film umano e sensibile che tratta il delicato tema delle identità sessuali attraverso gli occhi limpidi dei bambini che si affacciano al mondo delle relazioni.

lunedì 27 giugno 2011

Arte e Voyeur

Il Voyeurismo non è che l'atteggiamento e la pratica sessuale di chi, per ottenere l'eccitazione ed il piacere, desidera ed ama guardare o spiare le persone seminude, nude o intente a spogliarsi, o persone coinvolte in un rapporto sessuale. Ad accompagnare tutto ciò ci sarà la masturbazione.

Mirko Calì ha presentato il 26 giugno al Bond Club di Milano la sua esposizione di foto intitolata Voyeur. Del gioco di sguardi e rimandi Calì rende partecipi anche noi spettatori: in ogni scatto è presente l'intrusione di un terzo elemento oltre la modella e il fotografo, un'ombra. "Le ombre non disturbano", desideri che si posano, sono un modo di toccare senza essere percepiti. Esattamente come un voyeur.
"La macchina non stupra, e neanche possiede, anche se può intromettersi, invadere, trasgredire, distorcere, sfruttare e, spingendo la metafora all'estremo, assassinare, tutte attività che, a differenza dell'atto sessuale, possono essere svolte anche da lontano, e con un certo distacco." 
Vi lascio con alcune immagine e ricordate di fare un salto al Bond Club ad ammirare questo fantastico binomio!

venerdì 24 giugno 2011

Tutti per una, una per tutti!!!

Questa ricetta è pensata per donne che desiderino qualcosa di più e che non abbiano voglia di dipendere da nessuno per soddisfare il loro piacere.


Grazie a questa ricetta potrete realizzare le vostre fantasie più estreme anche da sole.


Preparazione: create un ambiente silenzioso e
confortevole, spegnete telefoni e cellulari, accostate porte e finestre, assicuratevi di non aspettare distrubatori. Posizionate sul letto accanto a voi i tre dildo the Boss Stub. Possono essere dello stesso colore o di colori diversi, a vostro piacimento.
Cospargete il primo dildo con il lubrificante a base acquosa e titillattevi la vagina mentre vi massaggiate la clitoride. Poi lentamente fate entrare il dildo in vagina fino a che non vi sentirete totalmente riempite.
Ora prendete il secondo dildo, e ripetete l’operazione con il lubrificante. Il secondo dildo andrà spinto nell’ano. Per farlo dovrete inizialmente ammorbidire i muscoli anali massaggiandoli con le dita facendo attenzione a non far uscire il primo dildo.
Nel far  entrare il secondo dildo nell’ano dovete provare piacere e non dolore e il lubrificante vi aiuterà a godere dell’esperienza.
Ora che siete piene prendete il terzo dildo e infilatelo in bocca più un fondo che potete. E’ scomodo? Non importa. Rilassatevi e godetene.
Ora siete pronte. Restate ferme e pazienti fino a che il vostro corpo non si aprirà da solo su un plateau di insostenibile piacere.

N.B.
Alla fine della sessione di autoerotismo coccolatevi con un bagno caldo e del buon cibo.

giovedì 23 giugno 2011

Il Gay Village riapre i battenti!!!

Dieci anni di musica, teatro, spettacoli e impegno. È un anniversario importante quello che il Gay Village si appresta a festeggiare quest’anno e, per farlo, non poteva non fare le cose in grande.
Come in ogni festa che si rispetti, tre cose non possono assolutamente mancare: una grande torta, dell’ottima musica e una madrina sempre vicina alle cause gay: Eva Grimaldi. Ecco quindi che la manifestazione più lunga – e ricca – dell’estate capitolina si prepara a spegnere le sue prime dieci candeline su una delle creazioni di Molly (all’anagrafe Eleonora Coppini), la celebre cake designer che per questo importante compleanno preparerà in diretta uno dei suoi famosi dolci in pasta di zucchero. Ad aprire le danze, a partire dalle 23, ci penseranno invece ben quattro maestri di cerimonia: i dj Cristian Scaglione (da Radio Centro Suono), dj Brezet, Nino Scarico e Tocadisco si alterneranno alla consolle nei due dancefloor del Gay Village, quello pop e quello house.

Giovedì 23 Giugno 2011 – ore 21
Madrina della serata Eva Grimaldi
Ore 23 Pista Pop
  • Serata a cura di Radio Centro Suono
  • DJS: Cristian Scaglione – Brezet
Ore 23 Pista House
  • Top Guest Dj: Tocadisco
  • Resident DJ: Nino Scarico
  • Animazione a cura di: Karma B

mercoledì 22 giugno 2011

La masturbazione femminile

Cerchiamo di fare un po' di luce in questo argomento molto vasto e a molti sconosciuto. La masturbazione per le donne è tutta da scoprire, infatti le stesse donne riescono a scoprire la loro preferenza solo dopo diverso tempo e diverse esperienze. Noi siamo sicuri che questo articolo sarà utile anche a qualcuna di voi, e non sarà solo una curiosità per i maschi, e quindi speriamo possa aiutare a farvi vivere la masturbazione in modo più soddisfacente.


La forma più comune di masturbazione femminile e' la stimolazione del clitoride, del monte di Venere o delle labbra vaginali mediante sfregamento più o meno lieve o pressione. La stimolazione del clitoride puo' essere eseguita direttamente sfregando o manipolando lo stesso corpo del clitoride, oppure indirettamente con una pressione sul monte di Venere o lo stiramento delle labbra vaginali. Il glande del clitoride viene di rado stimolato direttamente in quanto e' molto sensibile. Se la stimolazione clitoridea viene praticata in un'unica zona per lungo tempo, o se si stimola intensamente un unico punto, le sensazioni piacevoli possono attenuarsi, perché la zona si intorpidisce leggermente. 
La maggior parte delle donne si masturba in posizione supina, mentre alcune preferiscono stare in piedi o sedute. Altre donne preferiscono sfregare i genitali contro un oggetto come un cuscino, una sedia, la spalliera del letto o la maniglia della porta. Come variante, la donna può sfregare i genitali con velluto, pelliccia, seta o qualsiasi altro materiale soffice.

Altre invece si masturbano stringendo le cosce l'una contro l'altra ritmicamente, e alcune preferiscono il massaggio idrico della regione genitale e perineale. Anche l'uso di olii e lozioni è abbastanza comune ma in genere e' un aspetto secondario dell'esperienza della masturbazione

Con il diminuire della disinformazione e delle inibizioni femminili riguardo alla masturbazione, e' andato diffondendosi l'uso dei vibro- massaggiatori per intensificare le sensazioni erotiche. Esistono diversi tipi di vibratori che si differenziano per misura, forma e disegno. L'intensità della vibrazione aiuta la donna a raggiungere più facilmente l'orgasmo durante l'autostimolazione. L'uso del vibratore va comunque considerato obiettivamente per come e' vissuto da ciascun individuo: un giocattolo, un "ponte", un sostegno, un mezzo per ottenere la risposta sessuale desiderata, oppure la sostituzione di un partner assente in un momento di bisogno. L'aspetto più importante e dunque l'obiettivita', poiche' l'abuso del vibratore, come l'abuso di cibo, può essere un mezzo per mascherare esigenze reali e sentimenti genuini. Durante la masturbazione si possono inserire altri oggetti nella vagina: esistono peni in plastica e strumenti costituiti da una coppia di palline in metallo che si inseriscono nella vagina e provocano la stimolazione rotolando una contro l'altra.


E dopo questa breve ed interessantissima premessa al via con la "TOP TEN" della masturbazione:

1) Masturbazione classica
Cirimna Carollo nel suo "Lezioni d'Amore" scrive che "la maggior parte delle donne si masturba strofinando il clitoride con il dito". Contrariamente insomma a quanto credono i maschietti più profani, che immaginano la masturbazione femminile come "autopenetrazione". 

2) Penetrazione con le dita 
Una variante della masturbazione classica con le dita strofinate sul clitoride, è quella delle dita usate per penetrare la vagina. Può servire a dare un brivido in più in alternanza o in accoppiata con il ditalino tradizionale.

3) Senza dita 
Come gli uomini possono masturbarsi senza mani, strofinando il pene sul letto e simulando l'atto sessuale, così anche le donne possono farlo stando pancia in giù, o in altre posizioni in cui sia possibile sfregare il monte di venere contro una superficie adatta, e quindi muovendo il bacino.  

4) Penetrazione artificiale 
Peni artificiali di tutte le dimensioni, le forme e le finalità sono disponibili nei sexy shop per i giochi di coppia, ma anche per la masturbazione femminile.  

5) Il vibrino (lip-stick) 
Si tratta di un attrezzo molto diverso dai vibratori tradizionali, dai falli artificiali. In realtà, si tratta di un micro-vibratore clitorideo. Cioè da usare non già per la penetrazione, ma solo per titillare il clitoride. Piccolo e pratico, passa inosservato in tasca o nelle borse e si può portare dappertutto.


6) Palline cinesiSono due palline (di metallo o di plastica) delle dimensioni palline da ping-pong o da golf, collegate con un filo. All'interno hanno un peso bascullante che si sposta e le fa ondeggiare. La donna può tenersele per ore all'interno andando in tram o in ufficio ed essere continuamente sollecitata ed eccitata, anzi, più cammina e si muove più i pesi bascullanti all'interno delle palle si muovono dandole piacere.

7) Ortaggi e altri oggetti
Oltre ai toys deputati allo scopo, la fantasia delle donne non ha limite nel tipo di oggetti con cui auto penetrarsi per masturbarsi. Il classico è il ricorso alla banana, allo zucchino o alla melanzana, ma anche cetrioli o frutti come le pere o chissà che possono servire alla bisogna. C'è chi si masturba con i limoni e le arance. Poi ci sono le candele, i manici di scopa, i soprammobili, i peluche.

8) Zoofilia 
Esiste una zoofilia maschile, e ne esiste una femminile. Squallida allo stesso modo. Il classico è quello della donna che si fa penetrare dal proprio cane. Ma ci si può anche far leccare, da una capra per esempio magari con un po' di sale sulla fica) o dal gatto (con un po' di latte). Si sa però di atti di zoofilia con cavalli, tori, scimmie e chi più ne ha più... bleah... ne metta. 

9) Vibrazioni 
Sedersi sul sedile dell'autobus che dà proprio sulla ruota è il modo più semplice per le donne che usano i mezzi pubblici per masturbarsi durante i viaggi. Ma c'è chi si siede sulla lavatrice mentre fa la centrifuga. 

10) Il pensiero
Non è uno scherzo paragonare i pensieri erotici delle donne è una vera e propria forma di masturbazione. Cito di nuovo le "Lezioni d'Amore" della Carollo: "Le femmine si comportano in modo diverso perché elaborano l'eccitazione in modi diversi, manca l'approvazione sociale di cui godono i maschi, quindi l'eccitazione erotica passa attraverso numerosi filtri e censure. In generale l'erotismo nei ragazzi produce il desiderio di avere un rapporto sessuale, mentre nella ragazze stimola la seduzione, cioè l'aspirazione consapevole o in consapevole di attirare i ragazzi provocando il loro desiderio. A un ragazzo basta guardare dei giornaletti pornografici per avviare le proprie fantasie sessuali, mentre a una ragazza può bastare attirare uno sguardo per appagare il suo desiderio più o meno consapevole di piacere". La diversità fra uomo e donna porta l'uomo ad avere bisogno di un vero e proprio supporto tattile e visivo per la masturbazione, mentre la donna si appaga anche solo sognando, immaginando. Citavo "Piccola Borghesia" di Elio Vittorini. Lì ci sono alcuni racconti in cui si vedono donne che appunto si "masturbano" eccitate tutto il giorno al solo pensiero di una possibile avventura. Nel racconto "Sola in casa", la protagonista Lisetta ha "voglia di accarezzarsi, la stessa voglia di tutte le mattine, quando spogliatasi del pigiama e prima di infilare la camicia, indugiava nel letto lisciandosi tutta con le sue dita di piuma". E poi, con il marito lontano, fantastica sull'uomo che avrebbe potuto entrare nell'appartamento e possederla: "Ecco, forse, lì, fra dieci minuti, starebbe fra le braccia di uno sconosciuto; a gambe e ventre scoperti". Poi non capita nulla, nessuno entra, ma Lisetta è appagata delle sue fantasie..



martedì 21 giugno 2011

Una piccola variante dell'amore per gli animali

Parlando di zoofilia, o per l’esattezza di zoorastia, cioè l’attrazione sessuale di un umano nei confronti di un animale, sicuramente entriamo in un terreno minato.
L’animale difficilmente può esprimere le proprie preferenze sessuali e facilmente può essere abusato dall’essere umano. In generale infatti viene considerato un abuso sugli animali qualunque rapporto sessuale con essi poiché per loro potenzialmente violento, doloroso e contronatura.
Ciò non toglie che la zoorastia è una componente strutturale del desiderio umano, è più diffusa almeno in ambito immaginario di quanto pensiamo, ed è presente nella cultura umana fin dai tempi più antichi.
Nella mitologia abbiamo le storie di Pasifae, che si unì ad un toro generando il Minotauro;
e tutte le avventure di Zeus, che si unì più volte a donne mortali o ninfe sotto forma di animale.
Inoltre, la vita rurale e la convivenza popolare con gli animali ha portato spesso all’unione tra uomini e bestie.
E’ importante notare come di solito, il zoofilo non ha semplicemente un comportamento sessuale compulsivo ma si innamora, nel vero senso della parola, della bestia prescelta, sviluppando una vera e propria relazione affettiva.
Vogliamo quindi distinguere la pratica zoosessuale, cioè il mero accoppiamento con animali spesso messo in atto per fini commerciali come nell’industria del porno, dalla zoorastia che consiste nel vero e proprio contatto erotico con l’animale.
Come sempre ad ogni modo, è l’immaginazione lo stimolo più forte della nostra sessualità, non è necessario fare sesso con un animale indifeso per soddisfare le nostre fantasie, magari basta chiedere al partner di osare insieme qualche gioco di ruolo un po’ più ardito.

lunedì 20 giugno 2011

Wendy Bevan - The Pain of Desire

Wendy Bevan è un’affascinante eccezione nel mondo patinato della moda. Dopo aver studiato fotografia a Londra per tre anni ha scalato le tappe del successo lavorando come fotografa per Marie Claire Italia ,Russian Vogue, Harper’s Bazaar, Muse,The Indipendent, The Observer, V Magazine, Qvest e Pop Magazine.
Il 16 Giugno ha innaugurato a Londra presso The COB Gallery una sua personale dal titolo: “Surreal Women: The Pain of Desire“ che terminerà il 30 Luglio.
I suoi scatti ricordano le foto di una volta, quelle di famiglia che teniamo chiuse nei cassetti, donne antiche e dimenticate fotografate in set curatissimi che rievocano atmosfere e fantasie perdute.
La mostra che sta per prendere il via a Londra raccoglie una serie di nuovi lavori che vogliono trascinare l’osservatore in un mondo onirico di misteriose Femme Fatales.
Le foto della serie Surreal Woman: pain of desire esplorano in modo teatrale i desideri femminili e la profonda sofferenza che accompagna la ricerca della loro soddisfazione.
Le foto in mostra sono realizzate con la polaroid e presentate in cornici antiche scovate appositamente dall’artista perchè ogni cornice è per lei un’estensione dell’opera nel mondo reale.
Artista poliedrica, Wendy Bevan è una stimolante visione fuori dal coro della fotografia patinata delle riviste di moda.

Varrebbe la pena concedersi un week-end a Londra per ammirare queste fantastiche opere!!!